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  Marco Boato - attività politica e istituzionale
   

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Trento, 16 giugno 2018
40 ANNI DA NUOVA SINISTRA / NEUE LINKE –Trentino / Südtirol
1978 – 2018 :
la politica e la storia che cambiano – progettare il futuro

TRENTO – Centro S. Chiara – Sala n. 3 – sabato 16 giugno 2018
Sintesi dell'intervento di Marco Boato

1.   Grazie a Fabio Valcanover, che ha promosso con intelligenza questo incontro e un saluto a tutti i partecipanti, del Trentino e dell’Alto Adige/Südtirol, con le loro diverse estrazioni politiche e culturali.

2.   Nuova Sinistra in Trentino e Neue Linke / Nuova Sinistra in Alto Adige / Südtirol sono nate nel 1978 dal fecondo incontro in questa regione principalmente di due esperienze, che avevano già dialogato tra di loro nel corso degli anni ’70 a livello nazionale.

3.   Mi riferisco al movimento più originale e meno ideologico della sinistra extra-parlamentare, e cioè a Lotta Continua, che già aveva collaborato con i Radicali nel referendum sul divorzio del 1974, prima ancora nelle marce antimilitariste in Friuli – Venezia Giulia e in Veneto con Marco Pannella e Franco Travaglini, e poi anche nella raccolta di firme per i nuovi referendum verso la fine degli anni ’70. E pochi ricordano oggi che per un periodo negli stessi anni ’70 l’allora giornale radicale “Liberazione” uscì come inserto e supplemento del quotidiano “Lotta Continua”.

4.   E mi riferisco quindi al Partito Radicale di allora, che era già entrato in Parlamento (alla Camera) con quattro deputati nel 1976 e che aveva appena aperto l’esperienza, che dura tuttora, di “Radio Radicale”, decisiva per riuscire a conquistare l’unico quorum nella circoscrizione di Roma, senza il quale i voti sarebbero andati dispersi (come era avvento per Psiup, Manifesto e Mpl di Labor nelle precedenti elezioni politiche del 1972). Nella primavera del 1978 i Radicali avevano affrontato anche l’esperienza delle elezioni amministrative a Trieste, dopo la quale si concretizzò la proposta di reciproca collaborazione con gli ormai “ex” di Lotta Continua a Trento e Bolzano, insieme ad altre componenti “alternative” di allora.

5.   Fui io a proporre di adottare la denominazione di “Nuova Sinistra”, che divenne ovviamente bilingue in Sudtirolo. E fummo Marco Pannella e io, dalla sua stanza nell’Hotel Roma di allora (oggi non esiste più) a Trento, dopo aver concordato sull’idea di dare vita a questa nuova esperienza politica, a telefonare insieme ad Alex Langer, che a quel tempo viveva e insegnava a Roma. Marco Pannella ed io gli facemmo la prima proposta con quella telefonata, ma all’inizio non fu facile convincere Alex Langer a tornare a Bolzano, per farsi lui promotore, con altri/e, di “Neue Linke / Nuova Sinistra” in Alto Adige / Südtirol. Prima di prendere una decisione definitiva, che poi prese, Alex Langer voleva riunirsi e discutere con i suoi amici e compagni sudtirolesi.

6.   A Trento ne avevamo già parlato con gli “ex” di Lotta Continua, che avevano continuato l’impegno politico anche dopo il Congresso di Rimini del novembre 1976 e dopo l’esplosione del movimento del ’77, il quale aveva avuto nel quotidiano “LC” un punto di riferimento fondamentale. E ne parlammo Anche con i due principali esponenti radicali di allora, che erano Fabio Valcanover e Franca Berger, due personalità giovani – come eravamo tutti allora – ma molto forti, non sempre concordi tra di loro, come spesso succedeva e succede tra i Radicali, e non solo tra i Radicali a dire il vero.

7.   Pochi ricordano forse che anche a Trento venne installata una postazione di Radio Radicale, affittando per alcune settimane una radio locale, che cambiò nome per l’occasione, come ricorda bene l’organizzatore di quella iniziativa Paolo Vigevano. Le “radio libere” allora erano ancora una grande novità e quella Radio Radicale del Trentino ebbe una grande importanza e un notevole ascolto. E ci alternammo in molti per tenerla viva durante tutto il periodo della campagna elettorale. Ricordo che conducevo personalmente, nel primo mattino, la “rassegna stampa” dei quotidiani locali e che una volta venne ad intervistarmi in quella sede anche una troupe di una televisione giapponese. Rimase memorabile una lunghissima conversazione telefonica in diretta (e poi più volte replicata) tra Marco Pannella e un montanaro/contadino di nome Giovanni, che però non fu mai identificato: un capolavoro di dialogo in italiano e in dialetto trentino, che esiste ancora registrato a Roma negli archivi di Radio Radicale, la quale l’ha ritrasmesso di notte alcuni anni fa.

8.   Mentre per quanto riguardava gli “ex” di Lotta Continua e gli “alternativi” di allora, si impegnarono solo gli esponenti del Trentino e del Sudtirolo, per quanto riguardava i Radicali – oltre agli esponenti locali di Trento e Bolzano (fra questi ultimi, ricordo Arnold Tribus, attuale direttore del quotidiano sudtirolese “Tageszeitung”) – arrivò a Trento e Bolzano l’intero gruppo dirigente nazionale, che si impegnò, come Gianfranco Spadaccia e Paolo Vigevano qui presenti ricordano, per l’intera campagna elettorale. Capilista furono, a Trento, l’avvocato Sandro Canestrini (insieme a Sandro Boato e Fabio Valcanover) e a Bolzano Alexander Langer, di madrelingua tedesca, insieme a Luigi Costalbano, di madrelingua italiana.

9.   Con un successo notevole delle due liste, Canestrini e Langer furono eletti. Dopo alcuni mesi iniziali, Canestrini decise di far subentrare Sandro Boato, mentre a Bolzano Langer si dimise a metà legislatura, per far subentrare Costalbano, per un principio di rotazione etnico-linguistica.

10.   Nuova Sinistra del Trentino segnò, col proprio ingresso in Consiglio regionale/provinciale, la perdita, per la prima volta, della maggioranza assoluta da parte della Democrazia Cristiana di allora, e per la prima volta entrò nelle istituzioni autonomistiche una rappresentanza del variegato mondo “alternativo”, che veniva dalle esperienze del biennio ’68-’69 e dai movimenti collettivi degli anni ’70.

11.   Neue Linke / Nuova Sinistra, con l’elezione di Langer, fece entrare per la prima volta nelle istituzioni rappresentative la voce di un “altro Sudtirolo” rispetto al partito egemone di raccolta (“Sammelpartei”) quale era la SVP, che aveva una larga maggioranza assoluta e che non vedeva positivamente la nascita di un movimento realmente inter-etnico. Alex Langer, con molti altri nella società civile, diede ben presto vita al movimento contro il censimento etnico-linguistico nominativo, previsto per la prima volta nel 1981, con la campagna contro le “gabbie etniche” e le cosiddette “nuove opzioni”.

12.   L’esperienza di Nuova Sinistra e Neue Linke / Nuova Sinistra durò solo lo spazio di una legislatura, con quella denominazione. In Trentino, nelle lezioni successive del 1983, si presentò per la prima volta alle elezioni regionali in Italia la “Lista Verde”, con una precedente esperienza, nella primavera 1983, già nelle elezioni amministrative di Rovereto, con capolista Joice Lussu e con l’elezione del pittore Umberto Savoia. In Alto Adige si presentò nel 1983 la “Lista alternativa per l’altro Sudtirolo / Alternative Liste für das andere Südtirol”.

13.   In questi 40 anni il panorama politico è completamente cambiato, e questa di oggi è una buona occasione per una riflessione a più voci. I primi cambiamenti si sono avuti a seguito della caduta del muro di Berlino, nel novembre 1989, con la fine della “guerra fredda” e della contrapposizione comunismo/anticomunismo almeno in Europa. Non è un caso che in Italia la prima esplosione della Lega si è avuta subito dopo, nelle elezioni regionali e amministrative del 1990, mentre nel 1987, alle precedenti elezioni politiche, la Lega aveva ottenuto solo un senatore (Bossi) e un deputato (Leoni).

14.   Poi, nel biennio 1992-1994 (XI legislatura), si è avuto il fenomeno di Tangentopoli e di “Mani pulite”: al primo populismo della Lega si è aggiunto il giustizialismo, che in due anni ha spazzato via tutti i partiti del “pentapartito” di governo (DC – PSI – PSDI – PRI – PLI), toccando solo marginalmente il PCI-PDS all’opposizione.

15.   Iniziò allora quella transizione ad un nuovo sistema politico-istituzionale, che non si è mai interamente compiuta. Fu appunto una “transizione interrotta”, che più volte abbiamo analizzato criticamente con Mario Raffaelli qui presente, e che tale è rimasta tuttora, pur nel nuovo scenario politico.

16.   Negli ultimi anni, c’è chi – in genere “da destra”, ma non solo – ha teorizzato la scomparsa della contrapposizione destra/sinistra. A mio parere, per molti versi questa è una falsa teoria, anche se è agevolata dalle enormi difficoltà della sinistra nell’affrontare i cambiamenti epocali degli ultimi decenni. Non è un caso che siamo passati da un’Europa a prevalenza di Governi social-democratici, socialisti, laburisti e di centro-sinistra,  ad un’Europa – nel giro di 10-15 anni – a prevalenza di Governi di destra o di centro-destra, con l’esplosione del populismo.

17.   Ma bisogna anche prendere atto che – rispetto alla tradizionale contrapposizione destra/sinistra – stanno sempre più prevalendo e intersecandosi nuovi paradigmi e nuove contrapposizioni, che elenco in modo sintetico e schematico:
I.    sistema / antisistema
II.   inclusione / esclusione
III.  garantiti / non garantiti
IV.  sovranisti / europeisti
V.   politica / antipolitica.
E stanno egemonizzando la scena politica i problemi delle migrazioni e della sicurezza, aggravati dagli effetti di una crisi economica devastante nel decennio 2007-2017, con effetti tuttora perduranti.

18.   Dunque, “progettare il futuro”, come recita anche il titolo di questo incontro, è sempre più difficile e complesso. IL recente “tsunami” elettorale del 4 marzo scorso ne è al tempo stesso la causa e l’effetto, sotto il peso delle nuove dicotomie che ho appena ricordato.

19.   Siamo di fronte ad un ciclo involutivo – italiano ed europeo, ma anche americano – che non si interromperà facilmente. Forse è proprio per questo che – in termini ovviamente diversi dal 1978, da cui siamo partiti – sarà necessario rigenerare davvero una “nuova sinistra” che sappia misurarsi con le nuove sfide epocali, che abbiamo davanti a noi.

Marco Boato

 

  Marco Boato

MARCO BOATO

BIOGRAFIA


  

1978 – 2018:
LA POLITICA E
LA STORIA CHE CAMBIANO.
PROGETTARE
IL FUTURO

Trento, sabato
16 giugno 2018,
Centro S. Chiara
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